L’autobiografia dell’ex fidanzata di Diddy è solo la punta dell’iceberg: ecco cosa sta succedendo
Postato da Redazione Radio WOW il 1 Ottobre 2024
Lo
scorso
gennaio,
nella
tarda
serata
di
sabato,
ho
ricevuto
un’e-mail
da
una
persona
che
scriveva
con
lo
pseudonimo
di
«Investigator
LA»
e
non
vedeva
l’ora
di
confidare
una
rivelazione.
La
comunicazione
conteneva
un’affermazione
scioccante
che
suonava
familiare.
«Video
di
Jeff
Epstein
che
violenta
una
donna
nera?»,
scriveva
la
persona.
Come
per
molte
teorie
del
complotto
legate
alle
celebrità,
l’informazione
non
era
né
facilmente
verificabile
né
del
tutto
inverosimile.
«Se
fosse
vero,
interesserebbe?»,
concludeva.
Nella
maggior
parte
dei
casi,
strategie
logore
come
questa
da
parte
del
suddetto
«investigatore»
rimangono
senza
risposta.
Ricevere
questo
tipo
di
materiale
non
richiesto
è
abbastanza
comune
per
i
reporter
di
grandi
gruppi
mediatici
con
indirizzi
e-mail
accessibili.
Negli
ultimi
anni,
questo
particolare
interlocutore
mi
ha
scritto
più
o
meno
le
stesse
cose
su
O.J.
Simpson,
la
mafia
e
l’omicidio
di
due
donne
che
si
erano
appena
sposate
nello
Utah;
solo
di
recente
ho
appreso
che
si
fa
chiamare
Chris
Todd
e
che
ha
avuto
contatti
occasionali
con
i
media
tradizionali.
L’anno
scorso,
parlando
a
un
conduttore
di
Court
TV,
ha
definito
gli
omicidi
di
Delphi
(Indiana)
del
2017
«uno
dei
casi
più
strani
in
cui
sia
mai
stato
coinvolto,
davvero»,
e
una
volta
è
apparso
accanto
a
un
ex
agente
dell’FBI
in
un
servizio
di
NewsNation
sul
caso.
Dopo
l’e-mail
su
Epstein,
non
avevo
più
sentito
Todd.
Ma
questa
settimana,
in
seguito
all’incriminazione
federale
di
un
altro
uomo
potente
accusato
di
reati
sessuali,
ha
un
colpaccio
assicurato.
All’inizio
di
settembre
ha
auto-pubblicato
Kim’s
Lost
Words,
un
libro
di
59
pagine
che
su
Amazon
viene
presentato
come
un’autobiografia
di
Kim
Porter,
la
defunta
ex
fidanzata
di
Sean
«Diddy»
Combs,
con
cui
ha
avuto
tre
figli
(oltre
a
un
figlio
nato
da
un
precedente
matrimonio,
che
Combs
ha
adottato).
Quando
la
scorsa
settimana
l’accusa
ha
presentato
i
capi
di
imputazione
di
traffico
sessuale
e
associazione
per
delinquere
contro
il
magnate
dell’hip
hop,
si
è
scatenata
una
comprensibile
ondata
di
macchinazioni
e,
dati
i
suoi
tentacoli
alla
Epstein
su
fama
e
ricchezza,
prevedibili
sfumature
complottistiche
(Combs
si
è
dichiarato
innocente).
Durante
i
primi
giorni
di
custodia
cautelare
di
Combs
in
una
prigione
federale
di
Brooklyn,
Kim’s
Lost
Words
è
salito
in
vetta
alla
classifica
dei
best
seller
di
Amazon
posizionandosi
sopra
le
nuove
opere
di
Sally
Rooney
e
Vivek
Ramaswamy.
«Non
lo
faccio
per
i
soldi»,
mi
ha
detto
Todd
questa
settimana,
pur
riconoscendo
di
averne
guadagnati
un
bel
po’.
«Sono
la
voce
di
chi
non
ha
voce».
Secondo
Todd,
l’autobiografia
si
basa
su
una
chiavetta
che
Porter
aveva
lasciato
dopo
la
sua
morte,
avvenuta
nel
2018,
che
conteneva
anche
«video
di
Diddy
con
varie
celebrità
in
situazioni
sessuali».
Todd
ha
detto
di
aver
ricevuto
parti
della
chiavetta
da
una
«fonte
famosa»
che
era
«molto
vicina
alla
cerchia
Diddy/Kim
e
hip
hop»
e
che
aveva
unito
le
forze
con
un’altra
fonte
del
mondo
dell’hip
hop
per
portare
questi
materiali
al
manager
di
Todd.
Todd
mi
ha
detto
di
essersi
trasferito
a
Los
Angeles
dal
Connecticut
circa
20
anni
fa,
e
di
aver
lavorato
nel
cinema
e
nella
televisione
prima
di
dedicarsi
alle
indagini
sugli
omicidi.
Non
mi
ha
detto
come
si
guadagna
da
vivere
(se
non
che
si
tratta
di
una
piccola
attività
non
legata
a
questo
tipo
di
lavoro)
e
mi
ha
chiesto
di
non
pubblicare
il
suo
vero
nome,
che
è
abbastanza
simile
a
Chris
Todd.
Kim’s
Lost
Words è
un
libro
scadente
oltre
i
limiti
della
parodia,
con
un
fascino
volutamente
kitsch
sminuito
solo
dalla
posta
in
gioco
molto
concreta
di
un
procedimento
penale
in
corso.
L’autrice
racconta
una
sfilza
di
abusi
e
violenze
ed
espone
un’elaborata
serie
di
scambi
di
partner
e
sperimentazioni
sessuali
che
coinvolgono
varie
celebrità.
La
presunta
autobiografia
di
Porter
si
conclude
con
quella
che
sembra
addirittura
la
previsione
del
proprio
omicidio,
quando
si
ammala
e
scrive
agli
amici:
«Mi
ha
ammazzato».
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