Anna Ghisolfi: la storia unica di una chef (e un ristorante) fuori da ogni stereotipo
Postato da Redazione Radio WOW il 2 Ottobre 2024
Nel
mondo
della
cucina
gli
stereotipi
sono
tanti.
Ma
c’è
una
certezza:
Anna
Ghisolfi,
64enne
di
Tortona
(lo
diciamo
subito,
non
per
mancanza
di
rispetto,
ma
perché
è
indispensabile
al
racconto)
non
rientra
in
nessuno
di
questi.
E
così
la
sua
creazione
nel
centro
città:
benvenuti
al
ristorante
Anna
Ghisolfi.
Nella
prima
vita,
Anna
ha
preso
una
laurea
in
lingue
e
letterature
straniere,
avviato
una
carriera
come
interprete
e
traduttrice,
giocato
a
pallacanestro
tantissimo
e
bene
sino
a
sfiorare
la
serie
A.
Ma
a
fare
da
sfondo
a
tutto,
una
grande
passione
per
i
fornelli
e
un’insaziabile
curiosità
per
le
«cucine
degli
altri».
Così,
dopo
un
passato
di
cene
preparate
per
la
famiglia,
lezioni
di
cucina
per
gli
amici
e
viaggi
gastronomici
intesi
come
formazione
da
autodidatta,
a
40
anni
la
Ghisolfi
si
trasforma
in
cuoca
professionista,
nell’ambito
del
catering
(con
la
gestione
di
eventi
prestigiosi
come
il
rinfresco
per
mille
persone
allestito
per
l’inaugurazione
del
Salone
del
Libro
di
Torino
dal
2008
al
2014).
«Mi
convinse
un
corso
alla
CAST
dove
passò
Ferran
Adrià:
mi
aveva
già
folgorato
da
cliente
nel
‘97
in
un
pranzo
a
El
Bulli.
Dopo
l’esperienza
a
Brescia
ho
fatto
il
grande
salto»
racconta.
Ma
aspetterà
sino
al
2016
ad
aprire
il
suo
primo
ristorante,
insieme
al
marito
Enrico
Merli
–
distinto
avvocato
civilista
che
si
occupa,
con
grande
classe
e
competenza,
di
sala
e
cantina.
Quindici
anni
di
attesa
e
preparazione
sono
tanti,
soprattutto
pensando
a
persone
che
decidono
di
buttarsi
(spesso
facendosi
male)
in
un
locale,
con
presunzione
e
approssimazione.
«Oltre
a
lavorare
nei
servizi
esterni,
non
mi
sono
mai
fermata
tra
convegni,
assaggi
nei
migliori
ristoranti,
studio
continuo
sui
libri:
a
quanti
mi
dicevano
“ma
apri
un
locale
a
55
anni?
Pensi
di
farcela?”
rispondevo
che
era
il
momento
perfetto»
ricorda
sorridendo.
Il
suo
ristorante,
Anna
Ghisolfi,
è
nel
centro
di
Tortona,
una
chiesa
sconsacrata
riallestita
con
eleganza
essenziale,
con
una
grande
isola-cucina
dentro
la
quale
si
muove
una
brigata
tutta
al
femminile
e
straniera.
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